La pala di san nicola
Madonna con bambin Gesù fra san Giovanni Battista e sant'Antonio abate, con san Nicolò in trono tra san Michele arcangelo e san Giorgio
Francesco da Ponte, 1590
Francesco da Ponte, 1590
Nel 1583 si sentiva la necessità di rinnovare la vecchia pala, donata dai Padri Cappuccini del Convento della Santissima Trinità di Polcenigo. Ottenne l’incarico di comporre l’opera il pittore Francesco da Ponte (Bassano del Grappa, 7 gennaio 1549 – Venezia, 4 luglio 1592), detto Bassano il Giovane dal nome della città natale. Non si è a conoscenza del motivo per il quale venne scelto tra tanti, ma probabilmente a causa della buona impressione fatta da una committenza in provincia: tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo era consuetudine pertanto rivolgersi a pittori veneti, la cui fama da sola già conferiva prestigio, poiché in Friuli non vi erano in regione artisti di grande levatura.
L’opera venne conclusa nel 1590, due anni prima della sua morte, anche se non si poteva definirla completata: era ancora priva di cornice, commissionata al veneziano Orazio Ragazzoni e dorata successivamente da Cristoforo Chiuda. Nel 1836 la cornice venne distrutta, mentre la tela collocata in fondo all’abside e dimenticata. Nel 1981 il dipinto venne restaurato da Gian Carlo Magri, appartenente al Gabinetto di Restauro del Museo Civico d’Arte di Pordenone, riconquistando così l’originario splendore cromatico che, ancora oggi, possiamo ammirare. i personaggiNell’opera sono raffigurati
- San Michele Arcangelo: situato in basso a sinistra, è rappresentato mentre combatte e sconfigge il demonio; - San Giorgio: è presente in basso a destra; tiene lo stendardo con lo stemma di Sacile e ai suoi piedi c’è il drago ferito; - San Nicola: è posto all’incirca nel mezzo del quadro con davanti a sé un chierico intento a sorreggere il libro che sta leggendo; - La Beata Vergine con il Bambino: è situata nel mezzo della finestra!??; - San Giovanni Battista: è l’uomo in ginocchio, a sinistra della Beata Vergine; - Sant’Antonio Abate: appare come un anziano monaco al quale si rivolge la Vergine Maria. San NICOLASan Nicola Vescovo di Mira è vissuto nella prima metà del III secolo e avrebbe patito tortura al tempo di Diocleziano, riacquistando la libertà con l’avvento di di Costantino. Di lui non si hanno notizie certe; si sa solamente che il suo culto, partendo dall’Oriente si diffuse anche in Occidente (Inghilterra, Svizzera, Belgio e Russia).
Dopo la morte venne sepolto nella chiesa di Mira; nell’XI secolo le sue spoglie furono trafugate da marinai baresi, portate a Bari e collocate nella basilica a lui eretta. Non bisogna però pensare che la sua popolarità abbia cominciato a diffondersi dopo tale data: il Duomo di Sacile gli fu dedicato dal Duca del Friuli, a lui devoto, alla fine dell’VIII secolo. Nicola deriva da Nikè che significa vittoria e da Laos, che significa popolo. Nicola è la vittoria del popolo in quanto la sconfitta dei vizi, popolari e vili. Nicola insegna al popolo a vincere i vizi e il peccato. San Nicola compì molti miracoli: salvò alcuni marinai da un naufragio; preservò il suo paese dalla carestia; resuscitò tre bambini. Tuttavia, il miracolo più noto è quello dell’elemosina che fece a un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente. Per tre notti consecutive Nicola gettò una borsa piena d’oro attraverso la finestra della casa del pover’uomo. Per questi episodi san Nicola è ritenuto un santo benefattore e protettore, specialmente dei bambini; rimane uno dei santi cristiani più popolari. È un santo molto amato dai bambini: il 6 dicembre, occasione della sua festa, è usanza ricevere dolci e regali, in cambio delle 3 borse di denaro della leggenda. È il protettore dei fanciulli, dei pescatori, barcaioli e marinai, dei viaggiatori e oppressi in genere. |